giovedì 24 novembre 2011

Kasabian: Live@Alcatraz

Non sono mostri di tecnica... e allora? Il virtuosimso tout-court conta poco si ha a disposizione un nutrito carnet di grandi canzoni dalle quali attingere per deliziare il pubblico. Nella data milanese di domenica i Kasabian hanno "bastardizzato" ancora una volta, con robuste dosi di pop e qualche inserto elettronico l'attitude che fu già dei Primal Scream. Un filone aureo che vede nel gruppo di Lsf l'ultima trasposizione, la più cruda e cinica. Raw Power direbbero i fan degli Stooges. Saliti sul palco davanti ad un Alcatraz sold out (da settimane) sfoderano subito l'ultimo singolo scala classifiche, Days Are Forgotten. Neanche il tempo di riprendersi che parte la botta di Shoot The Runner: da qui in avanti, e parliamo del secondo brano in scaletta, il pubblico è nel mondo dei balocchi. Nelle mani di Serge Pizzorno il detonatore per scatenare, a colpi di riff. la platea in visibilio. Vlad The Impaler, ad esempio è una brutta bestia ma funziona paurosamente bene a partide da quel riff che si ripete nervosamente e che è la struttura portante del brano. Nella scaletta non sono mancati nemmeno alcuni estratti dall'ultimo Velociraptor!: oltre alla title track, Re-Wired ha retto bene il confrontoclassiconi della band d'Albione. Novità di quest'ultimo tour il medley transgenico tra il rock'n roll di Fast Fuse (la versione aggiornata di Train Kept a Rollin' degli Yardbirds) e il main theme di Pulp Fiction. Alternatosi con Pizzorno, Tom Meighan (sospettosamente "euforico") non rimane fermo un secondo, muovendosi come un ossesso e incitando a più riprese con un explicit lyrics il pubblico a fare casino (Show me your f...g hands!). Oltre all'accenno dell'inno di Mameli, rimarrà sempre impressa Club Foot, uno dei migliori singoli degli ultimi anni. Lsf chiude la prima parte del concerto, mentre Fire segna la fine dei bis. Ancora una volta la band è in stato di grazia, dimostrando come la dimensione dei club sia per loro la più naturale.

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