mercoledì 16 ottobre 2013

Gov't Mule: Shout!

Quattro anni di pausa, considerando i ritmi da stacanovisti dei Gov't Mule sono un'eternità. L'hiatus prolungato però ha dato i suoi frutti. La seconda southern jam band migliore d'America (ovviamente dopo i Black Crowes, senza dubbio alcuno the most rock'n'roll band of r'n'r) si ripresenta più in forma che mai con un disco di classic rock ben prodotto e suonato ancora meglio per la gioia della Blue Note, label che li ha inseriti nel proprio rooster. Shout! è un caleidoscopio di stili: differenti linguaggi usati _ reggae, funk, blues _ tutti utili a veicolare il verbo di Haynes, guitar hero preciso e mai prolisso. Lo slide in Captured, anzi la chitarra in Captured: quanta roba! Punto d'incontro tra Gilmour e la scrittura di Neil Young, ibrido impossibile suonato con il piglio di Steve Ray Vaughan. Sono proprio i lick di chitarra (specie nei lenti, i pezzi "tirati "in certi frangenti sono troppo lineari) le invenzioni, gli omaggi, i riff e le rivisitazioni dei grandi del passato il valore aggiunto dei Muli. Jam band coi contro.... come dimostrano i 9 minuti di Captured, gli 8 di When The World Get Small _ canzone sulle tracce dei Traffic _ e gli 11 (!) di Bring On The Music. Onore aggiunto ai Gov't Mule che hanno inserito un secondo cd proponendo la stessa tracklist, ma infarcita di ospiti illustri. Dave Matthews nell'umbratile e malinconica Forsaken Savior, Myles Kennedy alla prese con il roots/blues di Done Got Wise, Costello in Funny Little Tragedy ( il solo esce da Abraxas???) o Gracie Potter in Whisper in Your Soul _ l'episodio più radiofonico dell'album _ Steve Winwood, Ben Harper, Dr.John e ancora Glenn Hughes nell'hard rock settantiano di No Reward. Le premesse per ampliare la fan/base dei Muli ci sono tutte

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