martedì 14 dicembre 2010

A Milano la mostra su Mick Jagger: ci andrò

-Sino al 13 febbraio alla Fondazione Forma in Piazza Tito Lucrezio Caro 1-
A differenza di quello che credono in molti gli Stones in questo 2010 non sono stati con le mani in mano: certo, Jagger e soci non si sono imbarcati in nessun nuovo mastodontico tour planetario, ma hanno comunque concesso ai fans qualche “diversivo” per ingannare l'attesa prima del grande ritorno. Le recenti novità di cui sopra in casa Glimmer Twins sono molte, su tutte la ripubblicazione del capolavoro del 1972 Exile On Main Street. Il disco più americano del gruppo, un doppio Lp imbevuto di roots rock, southern e country, croce e delizia delle pietre rotolanti con Jagger da una parte a criticarne il missaggio (lo definì pessimo) e Richards dall'altra a difenderlo a spada tratta. Infatti era il disco più vicino all'indole del chitarrista, non solo perché registrato nella sua villa in Costa Azzurra (la band scappò dalla Gran Bretagna per sfuggire da un fisco predatore) ma perché Richards riuscì ad imprimergli qui come non mai la propria sensibilità artistica: un album suo, nel bene e nel male, registrato a singhiozzo tra le mille difficoltà legate all'abuso di droghe, disciplina in cui “Keef” eccelleva. Il dvd documentario Stones in Exile, uscito da poco, è li a ricordarci i momenti più alti della migliore rock band di sempre; poi ci sono le riflessioni di Mr.Richards nella sua autobiografia Life uscita le scorse settimane. Per par condicio anche i fan del cantante di Brown Sugar avranno di che gioire: il 2 dicembre apre alla fondazione Forma di Milano "Mick Jagger. The photobook", ovvero la retrospettiva dedicata al leader dei Rolling Stones. Sono 70 gli scatti che immortalano il frontman del gruppo nel corso della sua carriera, dagli esordi nella Swinging London ai fasti degli anni '70 (e quindi anche al tormentato periodo di Exile) passando attraverso il ritorno sulle scene verso la fine degli anni '80 delle Pietre Rotolanti dopo 4 anni di pausa (che ai tempi sembravano definitivi). Le foto raccolte nella rassegna scavano tra le rughe del suo volto profonde come canyon per capire l'artista e prima ancora l'uomo. Così François Hébel, direttore del festival Rencontres d’Arles _dove ha esordito la mostra_ ne spiega l'essenza. “La raccolta di queste immagini è prima di tutto un progetto fotografico. Non è solo la carriera di Mick Jagger ad essere raccontata ma la storia di 50 anni di ritratto, dove la fisicità e la notorietà di un volto sono una sfida che spinge gli autori a rappresentarlo andando oltre la semplice documentazione. Attraverso gli scatti dei più importanti fotografi (Goodwin, Mankowitz, Périer, Cecil Beaton, Annie Leibovitz, Karl Lagerfeld, Anton Corbijn, Mark Seliger e Bryan Adams) si può assistere alla nascita di quel legame, ormai indissolubile, che unisce personaggio e immagine”. La mostra (chiusa al lunedì) sarà aperta al pubblico tutti i giorni dalle 10 alle 20 e al giovedì e venerdì dalle 10 alle 22. Il biglietto intero costa 7.5 euro e 6 in riduzione. Per info 02.5811.8067.

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